Ogni anno in questo periodo siamo abituati a leggere su siti, riviste, blog e forum, centinaia di articoli e discussioni inerenti alla preparazione invernale per la stagione che verrà… La stagione del ciclista inizia molto presto, sotto zero, con il fanalino sul manubrio e con la brina a bordo strada. Non è facile per niente preparare una stagione, soprattutto perchè non è il nostro lavoro… Già è vero, c’è lo ricordano sempre le nostre mogli e i nostri famigliari, ma è la nostra passione e tante volte (purtroppo) non riusciamo a differenziare le due cose… Dietro le quinte di questo “rito” che ogni anno si ripete, ci siamo noi… Anche noi iniziamo presto la nostra preparazione… Il lavoro per organizzare una gara inizia quasi un anno prima. Si incontrano persone, sindaci, dirigenti, vigili, volontari. Si presentano le idee in cerca di collaborazioni e di aiuto. Si accettano le porte chiuse in faccia, i privati che non ti vogliono fare passare e si ringrazia chi un po’ più larghe vedute, ti dedica un’intera mattinata per stare fermo ad un incrocio in cambio di niente (senza i volontari le gare non si organizzano). Noi organizzatori ci sentiamo regolarmente per scambiarci idee e opinioni. La cosa bella del nostro gruppo e che lavoriamo tutti per riuscire alla grande. Nel nostro campionato tutti desideriamo il successo di tutti e per questo ci aiutiamo… Le invidie non fanno parte di noi. Proprio stasera ero al telefono con una di queste persone, preoccupata perchè ha poca collaborazione (mancano mesi, tranquillo!)… Arrivano foto a tutte le ore del giorno di questi organizzatori e volontari con badili e vanghe in mezzo ai boschi; spesso di notte, spesso di domenica, rinunciando magari a una bella pedalata (perchè è anche la nostra passione). L’organizzatore deve scontrarsi con enti pubblici che troppo spesso non guardano in faccia a niente a nessuno. L’organizzatore spesso non dorme la notte, se la sera prima di una gara fuori piove. Era il 2014 quando a Fratte un temporale il sabato sera ha costretto 3 persone l’indomani alle 5 di mattina (si le cinque di mattina) a cambiare tutte le frecce in mezzo al fango per garantire la fattibilità di una gara. E poi per cosa? 100/200/300 persone? Una patta o un misero guadagno? No, all’organizzatore non importa averci guadagnato (voi andate in bici per guadagnare?). L’organizzatore è felice se voi vi siete divertiti e non vi siete fatti male, si riposa una settimana e poi rincomincia da capo per migliorarsi l’anno dopo: esattamente come voi che pedalate… Perchè? Perchè ci piace… E dobbiamo ringraziare quelle sante donne che ci seguono e ci danno una mano (non è la loro passione, è la nostra). Cosa faremo domani? Beh, quello che farete voi: ci alleneremo, per essere all’altezza di una GRANDE stagione!