In queste settimane ci sono gli organizzatori che posticipano e quelli che annullano e le due correnti di pensiero spesso sono sempre contrastanti. Ammesso che si possa tornare a correre quest’anno, sta nella serietà dell’organizzatore valutare (in base alla sua tipologia di gara, agli iscritti e all’indicazione geografica) di non andare a ledere altre manifestazioni già in programma. Ma del resto, le concomitanze anche in un calendario normale ci sono sempre state vista la moltitudine di eventi. La differenza sostanziale in questo caso e che gli amatori hanno già pagato decine di Gran Fondo che probabilmente non riusciranno a fare. Il problema però non finirà con l’anno in corso. No, il problema ci sarà anche l’anno prossimo. Gli atleti che hanno già pagato le Gran Fondo quest’anno e si sono visti i propri eventi annullati, hanno nel 90% dei casi le quote congelate al 2021 senza possibilità di scelta. Peccato che nel 2021 il calendario di manifestazioni varierà ancora rispetto a quello originale di quest’anno e gli appassionati avranno in parte i medesimi problemi di concomitanze, senza considerare che da un anno all’altro cambiano anche gli interessi personali e le esigenze lavorative e famigliari. Al momento dell’iscrizione ad una manifestazione, fa sempre fede il regolamento di gara. Pochi regolamenti però specificano queste cose. E c’è da aggiungere che il problema non riguarda casi isolati come può succedere per annullamenti a seguito di allerte meteo. Si parla di un’intera stagione, che meritava un po’ meno anarchia e anche un po’ più di presa di posizione degli enti riguardo alle gestione delle quote. E’ scontato che fare un operazione di rimborsi è un’operazione complicata, anzi difficilissima per un C.O. ma è anche vero che più un evento è importante e più la macchina organizzativa deve essere collaudata per far fronte a qualsiasi problematica. Chi pretende il versamento delle quote con quasi un anno di anticipo, dovrebbe anche essere pronto poi ad intervenire nella tutela di chi gli ha dato piena fiducia. Un’ idea (per esempio) potrebbe essere far decidere direttamente all’atleta se congelare l’iscrizione oppure no…
Non entriamo nel merito delle scelte organizzative degli altri. La nostra è solo una considerazione a un problema economico reale da parte di molti atleti. Quello che faremo noi in caso di annullamento del campionato 2020 con il nostro centinaio di abbonati (ogni decisione sarà presa come già detto da metà maggio), è rimborsare tutte le quote a prescindere. Questo a nostro avviso ci sembra il miglior modo di operare. Certo abbiamo già sostenuto spese e avremo dei costi di gestione per i rimborsi, ma questo è un nostro problema. Speriamo che molte altre realtà, nella massima tutela degli appassionati prendano la medesima strada (difficile strada)… La paura sarà trovarsi davanti a un 2021 pieno di problemi… Noi stessi ci troveremo in difficoltà anche il prossimo anno a creare un calendario già saturo di iscrizioni pagate con il rischio di non avere abbonati. Lo sappiamo, ma i soldi non c’è li teniamo, non è etico, non è giusto…