Se cerchiamo nel dizionario OASI, probabilmente usciranno due definizioni principali: la prima riguarda quelle isole di vegetazione nel bel mezzo del deserto come siamo abituati a vedere nei film. La seconda invece vi dirà questo :
Quanto offre sollievo o ristoro dall’assiduo ripetersi di fatti sgradevoli od opprimenti nello spazio o nel tempo.
Quando abbiamo sentito parlare per la prima volta della Fondazione OASI non credevamo fosse possibile riuscire ad organizzare un evento sul San Bartolo. Ci avevamo già provato anni prima a Gabicce Mare grazie al Cicloteam2001, riuscendoci per ben 3 anni, senza poi riuscire a dare un seguito a causa della burocrazia stringente che le stesse regole del parco veicolavano. Tuttavia la ASDC Valle del Conca in quell’occasione ci rincuorò molto. Ci dissero: “Venite a vedere” e così abbiamo fatto…
Quello che ci si è presentato agli occhi è stato un vero spettacolo della natura. Non fraintendete: non che le altre location non siano all’altezza, ma questa era molto di più di una location bella: era splendida! L’agonismo non era mai entrato alla Fondazione OASI. Le attività promosse fino ad oggi al suo interno erano rivolte ad un bacino di persone che ricercavano nell’OASI un rifugio di pace e tranquillità, non di certo un caotico evento dove l’ingrediente principale era l’adrenalina. Per questo la società organizzatrice ha creato attorno alla gara, anche una serie di eventi collaterali rivolti alle famiglie.
Il pic nic con piada e sardoncini, il contatto con la natura, la stretta sinergia con gli animali che popolano l’OASI e le attività per i bambini hanno reso la giornata molto diversa dalla solita toccata e fuga che siamo abituati. Quella che è stata la tappa di apertura del Caveja 2023 potrebbe essere il vero inizio di una nuova era del nostro bacino di eventi. Siamo abituati ad andare alle gare, spesso lasciando a casa famiglia e affetti. Un po’ perchè potrebbero non essere interessati ai nostri eventi, un po’ perchè si annoierebbero. Ma se la gara diventasse solo una attività di giornate molto più ricche e immerse in contesti naturalistici particolari allora anche il più piccolo dei Cross-Country, potrebbe essere un’occasione per una gita fuori porta o una giornata alternativa.
Ecco che allora la gara diventa qualcosa di più. Non rimane solo finalizzata a degli atleti ed a una classifica. Diventa un luogo di condivisione e di amicizia, dove prima si combatte e si fa il tifo, e dopo ci si ritrova attorno ad un tavolo con le proprie famiglie a chiacchierare del più e del meno.
Questo nuovo format è stato perfettamente riuscito, ma il più grande merito è anche della ASDC Valle del Conca. Una location bella, rimane tale ma da sola se al suo interno non ci sono persone volenterose e competenti che muovono tutta la macchina organizzatrice.
Decine di volontari, una vera e propria cucina mobile, oltre 1000 picchetti naturali e oltre 13 chilometri di bandelle. per segnare il tracciato. Bandelle che a fine gara non sono state buttate via, ma raccolte in bobine per essere riutilizzate. Tutti gesti e segnali che fanno capire quanto impegno e dedizione ci voglia, ma quanto sia anche alto il rispetto della natura e di quello che ci circonda.
Abbiamo iniziato l’undicesima edizione e la giostra è ripartita più bella che mai. Ci vediamo a San Marino il 23 aprile….
Per ulteriori info e gli eventi della Fondazione OASI —> https://fondazione-oasi.it/