Dovremmo distanziarci nello sport che ci ha unito?
Dovremmo distanziarci nello sport che ci ha unito?

Dovremmo distanziarci nello sport che ci ha unito?

Un po’ di luce in fondo al tunnel si vede, ma è solo l’inizio di una fase nuova che fino a qualche mese fa non contemplavamo nemmeno. Dovremmo uscire con mascherine, fare attività sportiva da soli, cambiare radicalmente quelle che erano le nostre abitudini precedenti. Ovviamente non sarà una situazione sostenibile per un lungo periodo. Si spera infatti nella cura definitiva che sconfigga il COVID-19. Ma, fino che a questo non succederà per noi organizzatori ci sono due scelte: o scomparire fino a che la tempesta passi, o adattarsi al temporaneo (si spera) cambiamento. Gli eventi sportivi amatoriali sono una delle massime espressioni di assembramento di persone e, ammesso che qualche apertura ci sia nel corso dei mesi da parte del governo, chi poi vorrà organizzare qualcosa lo dovrà fare con regole molto stringenti. Potrebbe essere la rivincita dei piccoli contro i grandi, del Cross-Country sulle Gran Fondo. Le Gran Fondo così come sono strutturate, almeno per il 2020 probabilmente possiamo scordarcele, ma uno spiraglio per eventi con numeri molto più bassi potrebbe esserci. Ma come si può far correre un cospicuo numero di atleti mantenendo un certo distanziamento sociale? A nostro avviso ci sono due modi: il primo è nel trasformare tutte le prove in gare a cronometro individuale, ma è una scelta che personalmente non ci piace, anche perchè non sarebbero diverse da una gara virtuale. Ci ispira di più una seconda possibilità: e cioè quella di far correre a categorie. Sì avete capito bene: singole gare di circa 60 minuti a gruppi di categorie con un numero chiuso che permetta un ingresso in griglia ben distanziato (stile moto GP) e rigorose regole da rispettare durante la gara. Ovviamente sono solo supposizioni che dovranno trovare un appoggio anche da chi poi dovrà rilasciare i permessi gara, ammesso che sia fattibile fare qualsiasi tipo di evento sportivo per l’anno in corso. Noi speriamo sempre nella scienza e nella medicina, perchè detto tra noi, quelle belle ammucchiate selvagge in griglia di partenza, un po’ ci mancano. Però siamo pronti. Noi ci siamo! Quello che però merita un minuto di riflessione non è il fatto di domandarsi se poter fare o non poter fare le gare. La domanda vera che dobbiamo porci è: è giusto distanziarci nello sport che ci ha unito?