C’è una moria di giovani nella Mtb ed è un vero fallimento
C’è una moria di giovani nella Mtb ed è un vero fallimento

C’è una moria di giovani nella Mtb ed è un vero fallimento

Torniamo da Pieve di Cagna con un’altra bella giornata di sport e divertimento tra il fango del Ciclocross. I partecipanti della nostra edizione zero non sono tanti, ma ci bastano per divertirci e per continuare ad investire nel futuro. Il campionato crescerà piano piano come fatto con il Caveja Bike Cup. Abbiamo conosciuto tanti atleti nuovi e ci stiamo veramente divertendo in semplicità. Tuttavia, l’entusiasmo di questa nostra iniziativa invernale, domenica a Pieve di Cagna si è strozzato con la completa assenza di categorie giovanili. ZERO negli Esordienti e ZERO negli allievi. Un dato enormemente negativo per tutti noi, organizzatori e per voi, atleti.

Massimo incentivo alla pratica, poco riscontro. Perché?

I giovani per noi sono sempre stata materia di investimento e promozione. Non pagano, vengono premiati e hanno batterie (nel Caveja Bike Cup) dedicate. Nel ciclocross addirittura si è data la possibilità di partecipare con Mtb non adattate (della serie, basta che vieni e ti diverti).

Tutto facile potrebbe pensare qualcuno. Sbagliato. Per prima cosa, molti giovani (haimè) non leggono. Si soffermano ai titoli e perdono delle informazioni preziose per loro (per esempio la possibilità di partecipare con le Mtb alle gare di Ciclocross). Poi il problema legato ai tesseramenti continua imperterrito a creare problemi a organizzatori e ragazzi stessi.

FCI ed enti nel settore giovanile non ci azzeccano. Chi ha ragione? Tutti e nessuno. Tutti perchè a detta di tutti, si vuole incentivare e tutelare le fasce giovanili. Nessuno perchè nessuno agevola la strada per farlo. E’ vero molte manifestazioni riservate solo ai giovani, fanno il pieno, ma a prezzi di organizzazione molto elevati e vincoli regolamentari degni di un settore professionistico che nel tempo demorde anche i più appassionati. Senza considerare il fatto che molte volte questi ragazzini sono costretti a farsi 3-400 chilometri per andare a fare una gara. Il Caveja da sempre investe sui giovani grazie agli amatori che pagano regolarmente. Tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare. Noi da organizzatori con batterie dedicate, costi zero e premiazioni garantite non possiamo fare altro. Tocca ai ragazzi stessi, genitori e società, stimolare la sana competizione che prepara allo sport e alla vita.