Negli anni 2000 in Italia esplode il mondo delle ruote grasse e gli eventi dedicati iniziano a moltiplicarsi. A differenza della bici da corsa però a incidere nella Mtb sono le condizioni atmosferiche: il fango, il freddo, il #terreno e la neve.
Valmarano Bike 2002: alle 4 del mattino viene giù il finimondo a Coriano e gli organizzatori modificano di notte sotto l’acqua 2/3 del tracciato al limite del fattibile: si presentano ai nastri di partenza oltre la metà delle persone…
NoveColli Off Road 2002: Diluvia per tutto il giorno sul tracciato romagnolo. Buona parte del percorso non è praticabile e da fare a piedi: partono circa 600 persone su 800…
Dolomiti Superbike 2004: partono circa 3.100 concorrenti su 3.500 in una giornata grigia e fredda. Successivamente la gara verrà annullata per neve a metà percorso…
Il Carpegna Mi Basta 2012: piove a Carpegna e a metà maggio in cima ci sono solo 3 gradi. Parte il 60% dei concorrenti in meno rispetto l’anno precedente…
La Via dei Borromeo 2016: piove nella notte ma il percorso rimane invariato. Parte circa il 70% in meno degli iscritti…
Morciano di Romagna, Campionato invernale 2019: piove, gara rinviata perchè si presentano 5 persone.
Gare diverse tra loro in epoche diverse tra loro, nella quale però portiamo una testimonianza diretta (perché prima di essere organizzatori siamo atleti). Correre col fango implica più sacrifico, più rischi e più sbattimenti. Ma anche organizzare li implica, senza considerare il fatto che ci sono anche le responsabilità legali e morali. Correre col fango però è anche la vera essenza di questo #sport, essenza che anno dopo anno si sta via via perdendo per colpa della comodità e del benessere delle nostre vite, della #tecnologia, della mancanza sempre maggiore del conquistarsi qualcosa col sacrifico, una dote che non ha prezzo, nè rate, nè tempistiche. Basta avere l’ultimo modello di bici e la convinzione che un organizzatore può fare business aumentando un’iscrizione di qualche euro. Basta scrivere, commentare, recensire, lamentarsi.
Ma allora siamo sicuri che non ci siano più gli organizzatori di una volta o forse sono gli atleti a non esserci più gli stessi?