Molti hanno conosciuto Cadel Evans solo quando vinceva su strada. Pochi lo hanno visto correre in Mountain Bike nella World Cup. In entrambi i casi è stato non solo un vincente, ma anche un grande esempio di vita. Mai un litigio, mai un gesto di stizza, mai una polemica… eppure la sua carriera è stata tempestata di fuoriclasse: da Martinez alla Mtb a Sastre, Contador, Basso (giusto per citarne alcuni…) su strada. Quando faticava lo si vedeva… Pedalava accartocciato alla bici oscillando con le spalle a destra e sinistra. Faceva così fatica a volte che quella fatica penetrava il televisore e arrivava dritta agli spettatori inermi che lo guardano dal divano di casa. Un giorno al termine di una tappa per lui devastante avrebbe detto:
«Io, per principio, non mi ritiro. Io, sulla bici, piuttosto ci muoio. Non è proprio così, è solo un modo di dire, ma è la passione della mia vita. Se parto, voglio sempre arrivare. Meglio primo. Ma piuttosto ultimo…»