Oggi più che la cronaca di una gara, vogliamo raccontarvi la storia della prova di Montecolombo perchè siamo sicuri che farà riflettere a molte persone…
Le cose sono andate più o meno così: Roberto Ugolini (atleta del team Black Road e stretto affezionato al Caveja Bike Cup) abita “dentro” il tracciato di Montecolombo. Si è talmente appassionato e volenteroso di far fare bella figura al suo piccolo paese, che ha tolto le vesti di atleta e ha indossato (anche) quelle di organizzatore.
Preparare un tracciato non vuol dire mettere le frecce su delle carraie esistenti (quella è la parte più facile). Preparare un tracciato di Xc vuol dire pulire, aprire nuove tracce e avere tanta fantasia… Un lavoro che porta via mesi e più tempo ci dedichi, più viene fatto bene. Nel giro originario impostato mesi fa, era stata aperta una bella hard line in discesa. Ma il tracciato originario risultava molto più duro di quello che era. Montecolombo infatti si erge in cima ad una collina e da li le pendenze sono solo a doppia cifra.
Si rischiava di fare non una gara ma una lotta di sopravvivenza, senza assaporare la bellezza di una giornata di sport. Last minute, a circa 10 giorni dall’evento quindi, il tracciato si è stravolto. E’ sparita l’hard line (senza avere il tempo materiale per farne purtroppo un’altra) e si è invertito anche il senso di marcia…
Alla fine ne è uscito un tracciato tecnicamente aperto a tutti e, seppur duro (perchè comunque in cima bisognava arrivare), con un bel tratto guidato nel borgo medioevale e nel parco sottostante oltre al bosco dell’antico lavatoio. Il nostro atleta per oltre 20 giorni si è alzato regolarmente alle 5 di mattina per dare una mano nella creazione e nella pulizia del tracciato. Alla vigilia della gara fino alle 19 di sera per gli ultimi preparativi e il mattino della prova dalle 5, fino all’orario di partenza (con tanto di ottima performance ciclistica).
Anche il Comune di Montecolombo ha avuto un ruolo fondamentale nella riuscita del nostro evento. Tante realtà amministrative purtroppo tendono a disinteressarsi completamente di uno sport in constante ascesa. Montecolombo invece ha dato carta bianca agli organizzatori chiudendo un intero paese per mezza giornata e credendo fermamente in un progetto duraturo negli anni.
La morale della favola è che alla fine Roberto ha vissuto sulla propria pelle quanto sia difficile (ma allo stesso tempo bello) preparare una semplice gara di Cross-Country. Tutti gli atleti che corrono dovrebbero impiegare le loro forze nella realizzazione di almeno un evento nella propria zona. Ne trarremmo tutti più rispetto, più soddisfazione, meno invidia, meno critiche e alla fine, più divertimento!
Montecolombo promette di crescere negli anni, di migliorarsi sicuramente a livello di tracciato e di servizi nella perfetta filosofia del nostro campionato dove le cose vengono fatte a piccoli passi per crescere nel tempo. Siamo troppo abituati ad avere cose perfette e subito, ma questa non è la nostra filosofia del fare le cose con divertimento… Intanto noi guardiamo all’ultima tappa del campionato in programma a Villagrande il 1° luglio nella foresta del Montone, tra la fiducia di tanti appassionati che ormai sono più di semplici atleti e il continuo disinteresse di altri grossi team locali.
Foto Credit Andrea Maccagli Ph